ADRIANO L'IMPERATORE ||| Ascesa e caduta di un FENOMENO
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® ADRIANO L'IMPERATORE ||| Ascesa e caduta di un FENOMENO ® Il “Trofeo Santiago Bernabeu” e’ poco piu’ che una passerella che il Real Madrid celebra nel suo tempio, qualche giorno prima dell’avvio della stagione. E’ dedicato alla memoria del presidentissimo blanco ed e’ l’occasione per vedere all’opera i nuovi acquisti della “Real Casa”. Insomma, un Trofeo Berlusconi in salsa iberica. Sfogliando un album che ha da poco superato i 40 anni, non si ricordano prestazioni memorabili da tramandare ai posteri. Eppure, ad inizio Terzo Millennio, il catino di Chamartin ha assistito allo scoccare di una delle parabole calcistiche piu’ brevi e scintillanti della storia di questo sport. Un racconto dolce – amaro, fatto di alti e bassi, di qualche gioia e tanti rimpianti, affogati nell’alcool di troppe bottiglie. 14 agosto 2001. Classica calda serata di mezza estate. Il calcio non si e’ ancora trasferito oltre Europa per la preparazione e cosi’, insieme all’attesa per la partenza della Serie A e per gli ultimi botti di mercato, ci si affida a vere e proprie amichevoli di lusso. Poche, ma interessanti. In una di queste si sfidano il Real dei “Galacticos” e l’Inter del nuovo tecnico Cuper. Da una parte Raul, Figo e il nuovo arrivato Zidane. Dall’altra Vieri, Seedorf, Recoba e qualche giovane aggregato alla prima squadra. Tutti ad Appiano Gentile stanno aspettando il gran ritorno di Ronaldo, il quale pero’ a Madrid non e’ convocato. La societa’ non vuole forzare i tempi. Per il momento basta e avanza Bobo Vieri, che porta subito in vantaggio i suoi. Hierro pareggia su rigore a 10 dalla fine, ma intanto ha fatto il suo ingresso in campo un altro brasiliano. Ha 19 anni, gioca in attacco ed e’ arrivato nell’operazione che ha portato Vampeta al Flamengo. Si chiama Adriano Leite Ribeiro. Fisico possente, dotato di un ottimo sinistro, gli bastano pochi minuti per lasciare il segno. Punizione dal limite dell’area. Minuto 91. Tutti sono convinti che Seedorf la calcera’ a giro sopra la barriera. Dalla panchina, invece, Cuper si sgola: “Fatela tirare al nuovo entrato”. I compagni obbediscono e il ragazzo carioca scarica un sinistro talmente forte che Casillas nemmeno la vede. Palla sotto la traversa a 108 km all’ora e 2-1. L’Inter vince la gara, ma non e’ quello che conta. Cio’ che importa e’ che quella sera e’ nata una nuova stella nel firmamento del pallone.
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