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A secret field that summons lightning. A massive spiral that disappears into a salt lake. A celestial observatory carved into a volcano. Meet the wild—and sometimes explosive—world of land art, where artists craft masterpieces with dynamite and bulldozers. In our Season 2 premiere, guest Dylan Thuras, cofounder of Atlas Obscura, takes us off road and into the minds of the artists who literally reshaped parts of the Southwest. These works aren’t meant to be easy to reach—or to explain—but they just might change how you see the world. Land art you’ll visit in this episode: - Double Negative and City by Michael Heizer (Garden Valley, Nevada) - Spiral Jetty by Robert Smithson (Great Salt Lake, Utah) - Sun Tunnels by Nancy Holt (Great Basin Desert, Utah) - Lightning Field by Walter De Maria (Catron County, New Mexico) - Roden Crater by James Turrell (Painted Desert, Arizona) Via Podcast is a production of AAA Mountain West Group.…
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
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Liturgia della settimana, preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire di Bassano Romano (VT)
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Alla avsnitt
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».…
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

«Io sono il buon pastore, conosco le mie pecorelle, le conosco e loro conoscono me». Domenica scorsa, se vi ricordate, nel Vangelo abbiamo sentito il dialogo di Gesù con Pietro: «Mi ami? Pasci le mie pecorelle». Oggi, nel Vangelo, il Risorto si presenta ancora, si presenta e assume tutta la responsabilità del Pastore. Ci sarà Pietro, ci saranno altri pastori, ma è Lui che le guida alle sorgenti della vita: loro appartengono a Lui, perché Lui dà a loro la vita, le salva. La quarta domenica del Tempo Pasquale spesso viene chiamata domenica del Buon Pastore, perché così si chiama Lui stesso nel brano odierno. È il buon pastore che ha dato tutto per il suo gregge. Ha dato la vita per l’umanità, è il modello, l’esempio di come ogni persona, ogni uomo, deve crescere, crescere nella santità, nella consacrazione a Dio. Ma oggi, questa domenica del Buon Pastore, da anni viene anche celebrata come domenica di preghiera per le vocazioni. La parola “vocazione” vuol dire chiamata. Noi tutti siamo chiamati, abbiamo ricevuto diverse vocazioni. Siamo stati chiamati alla vita per mezzo dei nostri genitori, da nulla siamo stati chiamati all’esistenza, a vivere. E la nostra vita non finirà mai più. Ciascuno di noi, poi, ha una propria vocazione, vocazione specifica, la vocazione che lo porta, che lo guida verso la santità: la vocazione alla vita religiosa, alla vita matrimoniale, al celibato, vedovile… Ma in ogni stato di vita noi siamo l’unico gregge, il Suo gregge, il gregge che Egli guida. La nostra vita è una risposta concreta alla Sua chiamata, che in questo tempo di Pasqua risuona ancora più squillante, più forte, più bella… Tante volte, in questi giorni di Pasqua, abbiamo visto il Signore, lo abbiamo visto con la Maddalena, con i discepoli, con gli Apostoli, sempre più forti, sempre più missionari. Ed anche oggi ci si presenta il Signore Risorto, Lui, Pastore, il Pastore che ha offerto la vita per le proprie pecorelle. Nella prima lettura abbiamo sentito san Paolo, Bàrnaba, i loro sforzi missionari per la fede della Chiesa, che non può rimanere nascosta: si manifesta sempre più, va, annunzia, proclama, spiega quella luce… Ma il cuore degli ebrei, dei farisei, continua ad essere duro. Continuano a rifiutare la Buona Novella, come hanno fatto con Gesù. Sono gelosi della fede che loro stessi proclamano, sono gelosi di Dio nel quale loro stessi credono. Ma il Signore, anche dai nostri peccati, sa fare cose buone. Dal loro rifiuto, san Paolo deduce che il messaggio cristiano è rivolto ai pagani, è rivolto a noi. «Era necessario • dice Paolo • che ci rivolgessimo prima a voi, ma voi vi siete rivelati indegni della Buona Novella, e allora ci rivolgiamo ai pagani». Un progetto divino, una profezia che già san Giovanni, nell’Apocalisse, ha visto, ha predetto. Da quel messaggio, da quella intuizione di Paolo nasce una moltitudine immensa, di ogni nazione, di ogni razza, di ogni popolo e lingua, in mezzo alla quale c’è quella figura che san Giovanni chiama l’Agnello, ma in cui noi riconosciamo il Pastore grande, e conosciamo e sappiamo che quell’Agnello senza macchia è Cristo, Cristo • Re dei re e Signore dei signori. A Lui, che è, che era e che sarà, lode, gloria e potenza nei secoli eterni. Amen.…
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».…
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Pietro va in “visita pastorale” alle comunità della costa palestinese. Il senso della sua presenza si manifesta attraverso il suo operare: portando liberazione nel nome del Signore, suscita la fede. La risurrezione è, per eccellenza, la parola “scandalosa” di Dio (6,62). Solo l’intelligenza dello Spirito apre la comprensione e l’accettazione del mistero di Dio. L’offerta che Gesù fa di sé stesso come pane di vita, come carne da mangiare e sangue da bere, è giudicata “dura”, difficile da accettare, e viene rifiutata, perché non è capita nel suo significato profondo. Restano però fedeli a Gesù gli apostoli: la loro fede è espressa e interpretata da Pietro. In realtà, anche un apostolo non crede che Gesù abbia parole di vita eterna, non lo riconosce come “il Santo di Dio”. È Giuda che lo tradirà, anzi che ha già incominciato a tradirlo. Noi invece, umilmente prostrati nella richiesta di aumentare la nostra fede, con Pietro diciamo: Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita, e di vita eterna.…
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.…
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

1 [Ven 9] Commento: Egli è per me uno strumento scelto per portare il mio nome dinanzi alle genti. 1:09
San Luca e tutta la tradizione antica danno un’importanza eccezionale all’evento della conversione di Paolo: è l’inizio della consapevolezza che il messaggio pasquale è indirizzato anche a “tutte le genti”, anche a quelle non provenienti dal giudaismo. E l’autenticità di questa missione è testimoniata dal fatto che Saulo era proprio uno dei Giudei più intransigenti: solo la potenza irresistibile dell’apparizione di Cristo poteva convincerlo non solo ad accettare l’autenticità della Chiesa, ma anche il suo destino universale. È Dio in persona che guida direttamente gli eventi in questo importantissimo momento della comunità cristiana delle origini. La partecipazione all’Eucaristia si manifesta come il modo originario di aderire a Cristo nella fede. La vita e la risurrezione provengono dalla carne e dal sangue di Cristo; questa comunione s’istituisce e si alimenta nell’intimità con Gesù e quindi con il Padre. Chiediamo di poter sempre riconoscere nella nostra vita le grazie del Signore e di cibarci dell’Eucaristia, che è Lui stesso.…
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno istruiti da Dio". Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».…
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Gesù risorto, quando incontra due discepoli amareggiati, delusi e tristi, lontani dal cenacolo, in cammino verso Emmaus, con la sua presenza, con la luce della Scrittura e con la frazione del pane fa ardere i loro cuori e illumina la loro fede. Oggi è la volta di Filippo. Egli incontra un etìope che legge senza comprendere la Scrittura. Sta leggendo la profezia del Servo di Jahvè. L’Apostolo, la voce viva della Chiesa, conduce il suo interlocutore per passi successivi fino a Gesù, fino alla fede, fino al sacramento del Battesimo. Un bel passaggio dalla Parola alla vita nuova in Cristo. Un significativo percorso di conversione! Una via da praticare nella gradualità con i fratelli lontani. Tutto questo nella comprensione che nessuno viene alla fede in Cristo e alla piena comunione con Lui se non è il Padre celeste che lo attira. Lo afferma lo stesso Gesù. La fonte da cui tutto sgorga è Lui, il Padre celeste! Egli si rende visibile nel Figlio suo incarnato. La comunione che Gesù ci propone nel pane di vita è nuova e di gran lunga superiore a quella di cui potevano godere i nostri padri prima della Redenzione, in forza dell’osservanza della legge e dell’alleanza. L’annuncio stupendo e nuovo di Cristo risuona così: “I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno, e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.” La Pasqua diventa così un messaggio di risurrezione e di vita per tutti, una stupenda esperienza da saggiare nel tempo in vista dell’eternità. Voglia Dio farci comprendere quale irrecuperabile perdita deriva dall’assenza dall’Eucaristia e quale immenso tesoro ci è dato dalla partecipazione devota alla mensa del Pane di Vita. Siamo così deificati in Cristo e, di conseguenza, resi finalmente capaci di vivere non più secondo i desideri della carne, ma dello spirito. San Paolo afferma: “O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!”. Abbiamo così ripreso quell’alito divino che, sin dalle origini, ci qualificava come figli di Dio, fatti a sua immagine e somiglianza.…
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