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Ep. 08 I Dove vanno i 5 Stelle?

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DOVE VANNO I 5 STELLE?
I 5S in Europa potrebbero non trovare un gruppo a cui aderire nel parlamento appena eletto. E così finire fuori dai giochi.
L’opzione dei liberali (già Alde, oggi Rinnovare l’Europa) è impraticabile, i Verdi gli hanno sbattuto la porta in faccia, con le destre estreme non c’è simpatia reciproca.
In questa puntata ricostruiamo il travaglio dei 5S in Europa, e i tanti momenti di crisi - dal 2014 a oggi.
Lo facciamo raccogliendo le testimonianze di due fuoriusciti. Uno è David Borrelli, già fedelissimo di Casaleggio a Bruxelles, negoziatore del fallito accordo con Alde a gennaio 2017, poi messo da parte per abbandonare il M5S definitivamente nel 2018.
L’altro è Marco Affronte, che proprio in seguito alla sbandata del 2017 - con il il ritorno senza troppi entusiasmi dei pentastellati a casa Farage - è approdato al gruppo dei Verdi. Con lui ci occupiamo dell’influenza della Casaleggio nella vita anche del M5S Europa, che per il capogruppo dei Verdi europei Philippe Lamberts rappresenta un ostacolo insuperabile alla collaborazione con i grillini.
SPECIAL GUEST: Mr Nigel Farage, leader del Brexit Party trionfatore alle europee nel Regno Unito e adesso molto corteggiato dal nuovo gruppo Identità e Democrazia.
La nuova formazione dei sovranisti, nata sulle ceneri di Enl - fondata da Marine Le Pen nel 2015 - è guidata dal Leghista Marco Zanni. Un altro ex M5S, a proposito.

Grazie al nostro presentatore d’eccezione Marco Cappelli che ha aperto questa puntata.
Non riusciamo più a smettere di ascoltare il suo podcast Storie d’Italia! :)
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24 jaksoa

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DOVE VANNO I 5 STELLE?
I 5S in Europa potrebbero non trovare un gruppo a cui aderire nel parlamento appena eletto. E così finire fuori dai giochi.
L’opzione dei liberali (già Alde, oggi Rinnovare l’Europa) è impraticabile, i Verdi gli hanno sbattuto la porta in faccia, con le destre estreme non c’è simpatia reciproca.
In questa puntata ricostruiamo il travaglio dei 5S in Europa, e i tanti momenti di crisi - dal 2014 a oggi.
Lo facciamo raccogliendo le testimonianze di due fuoriusciti. Uno è David Borrelli, già fedelissimo di Casaleggio a Bruxelles, negoziatore del fallito accordo con Alde a gennaio 2017, poi messo da parte per abbandonare il M5S definitivamente nel 2018.
L’altro è Marco Affronte, che proprio in seguito alla sbandata del 2017 - con il il ritorno senza troppi entusiasmi dei pentastellati a casa Farage - è approdato al gruppo dei Verdi. Con lui ci occupiamo dell’influenza della Casaleggio nella vita anche del M5S Europa, che per il capogruppo dei Verdi europei Philippe Lamberts rappresenta un ostacolo insuperabile alla collaborazione con i grillini.
SPECIAL GUEST: Mr Nigel Farage, leader del Brexit Party trionfatore alle europee nel Regno Unito e adesso molto corteggiato dal nuovo gruppo Identità e Democrazia.
La nuova formazione dei sovranisti, nata sulle ceneri di Enl - fondata da Marine Le Pen nel 2015 - è guidata dal Leghista Marco Zanni. Un altro ex M5S, a proposito.

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23 giugno 2016: con un referendum, i britannici scelgono di uscire dall’Unione europea. 23 Ottobre 2019: nonostante l’accordo tra Uk e Ue, dopo una nuova bocciatura del piano di Boris Johnson da parte del parlamento di Londra, tutte le ipotesi rimangono ancora in campo: uscire con l’accordo o senza, andare a nuove elezioni entro dicembre, ripetere il referendum. Pochi avrebbero scommesso che in questo lungo arco di tempo il Paese non avrebbe smesso di interrogarsi e lacerarsi senza trovare soluzione - come gli accadimenti politici di questi giorni dimostrano. Del caos Brexit e del premier britannico Boris Johnson parliamo con: -Cristina Marconi, giornalista (Il Foglio/Il Messaggero) e autrice del romanzo Città Irreale (Ponte alle Grazie) -Antonello Guerrera, corrispondente da Londra per il quotidiano La Repubblica, autore del saggio “Il popolo contro il popolo” (Rizzoli) Buon ascolto!…
 
Per chi suona Von der Leyen? La prima donna presidente della Commissione è stata votata da una maggioranza non travolgente ma trasversale. Ma chi è e soprattutto che progetti ha per l'Europa Ursula von der Leyen? Ne parliamo con Alberto D’Argenio, corrispondente da Bruxelles per il quotidiano La Repubblica ** Nell’ultima puntata prima della pausa estiva, EuropaAnnoZero fa un bilancio dei temi affrontati nel corso di sei mesi di trasmissione, 12 puntate e quasi altrettanti Extra. Sovranisti, elezioni, crisi della sinistra, M5S in Europa e Brexit: come andrà a finire? Ci aiuta la instagrammer Cinzia Campogiani, in arte EuroSofa. Ci riaggiorniamo a settembre con il Discorso sullo Stato dell’Unione. Buon ascolto e buona estate!…
 
Presidenza del Parlamento, della Commissione, del Consiglio europeo e della Banca Centrale sono tutte in scadenza. I quattro top jobs dell’Ue, in scadenza tra luglio e novembre vengono decisi attraverso riunioni, più o meno informali, dei capi di governo Ue. Totonomine a parte - chi va dove, lo sapremo presto… -, ci siamo chiesti quale significato abbiano questi “conclavi” e la scelta del pacchetto unitario delle nomine. Ci aiuta a capirlo il professor Sergio Fabbrini, politologo dell’Università Luiss-Guido Carli di Roma. Dell’eredità che Mario Draghi lascerà al suo successore abbiamo parlato con Sebastiano Barisoni, vicedirettore di Radio24, dove conduce Focus economia. Buon ascolto!…
 
La Casaleggio condiziona l’attività politica degli eurodeputati M5S? Quali sono stati gli errori del MoVimento in Europa? E quanto è cambiato rispetto alle origini? Nei giorni più difficili per i pentastellati, a Bruxelles come a Roma, vi proponiamo l’integrale dell’intervista con Marco Affronte – una parte della si può ascoltare è nell’Ep. 8 “Dove vanno i 5Stelle?. Affronte è ex europarlamentare, eletto nel 2014 con M5S e poi passato ai Verdi nel 2017. Buon ascolto!…
 
DOVE VANNO I 5 STELLE? I 5S in Europa potrebbero non trovare un gruppo a cui aderire nel parlamento appena eletto. E così finire fuori dai giochi. L’opzione dei liberali (già Alde, oggi Rinnovare l’Europa) è impraticabile, i Verdi gli hanno sbattuto la porta in faccia, con le destre estreme non c’è simpatia reciproca. In questa puntata ricostruiamo il travaglio dei 5S in Europa, e i tanti momenti di crisi - dal 2014 a oggi. Lo facciamo raccogliendo le testimonianze di due fuoriusciti. Uno è David Borrelli, già fedelissimo di Casaleggio a Bruxelles, negoziatore del fallito accordo con Alde a gennaio 2017, poi messo da parte per abbandonare il M5S definitivamente nel 2018. L’altro è Marco Affronte, che proprio in seguito alla sbandata del 2017 - con il il ritorno senza troppi entusiasmi dei pentastellati a casa Farage - è approdato al gruppo dei Verdi. Con lui ci occupiamo dell’influenza della Casaleggio nella vita anche del M5S Europa, che per il capogruppo dei Verdi europei Philippe Lamberts rappresenta un ostacolo insuperabile alla collaborazione con i grillini. SPECIAL GUEST: Mr Nigel Farage, leader del Brexit Party trionfatore alle europee nel Regno Unito e adesso molto corteggiato dal nuovo gruppo Identità e Democrazia. La nuova formazione dei sovranisti, nata sulle ceneri di Enl - fondata da Marine Le Pen nel 2015 - è guidata dal Leghista Marco Zanni. Un altro ex M5S, a proposito. — Grazie al nostro presentatore d’eccezione Marco Cappelli che ha aperto questa puntata. Non riusciamo più a smettere di ascoltare il suo podcast Storie d’Italia! :)…
 
Nella seconda parte di questo episodio ragioniamo sul perché la democrazia europea resta incompiuta a livello sovrannazionale. Il tentativo di imporre la scelta del vertice dell’Ue attraverso le elezioni sembra destinato a fallire a causa della riluttanza dei capi di Stato europei. Sarà sempre così? Oppure l’Europa si assomiglierà di più agli Usa, sistema a cui probabilmente aspira e a cui già in parte si ispira? Ne parliamo con Alberto Martinelli, professore di Scienza Politica e Sociologia all’Università di Milano e autore del saggio “L’ Occidente allo specchio”, dedicato al confronto tra società la società europea e quella americana. Buon Ascolto!…
 
- Queste elezioni meritano attenzione, ed è per questo abbiamo deciso di dividere la puntata post-elezioni in due parti - Nella prima parte di questo episodio, mettiamo in fila i risultati del voto del 23-26 maggio, evidenziando come vincitori e sconfitti sul piano nazionale non sempre rimangono tali quando li guardiamo sotto la lente dell’Ue. Non fanno eccezioni i giochi al vertice per decidere chi sarà il successore di Jean-Claude Juncker alla poltrona più alta di Bruxelles, quella del presidente della Commissione. Ci aiuta Alessio Pisanò, giornalista basato a Bruxelles ed esperto di Affari europei. Buon ascolto!…
 
Alla vigilia del voto del 23-26 maggio, a cui sono chiamati più di 400 milioni di elettori nei 28 Paesi dell’Ue, proviamo a capire come sarà composto il prossimo Parlamento europeo e quali nuovi equilibri politici si potrebbero formare suo interno. Parleremo anche dei sondaggi dell’ultimo minuto e di come è stata condotta la campagna istituzionale “Choose your future” per invitare gli europei al voto. Infine, discuteremo del Regno Unito, dove si torna alle urne per Strasburgo per aver rinviato troppo a lungo la Brexit. Ci aiuteranno nell’analisi: -Pietro Raffa, esperto di strategie digitali e comunicazione politica per MR&Associati e Comunicazione. -Antonello Guerrera, corrispondente da Londra per il quotidiano La Repubblica.…
 
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