Comunicare per essere®, la comunicazione valoriale che ti permette di manifestarti, di essere, di relazionarti, seguendo sempre i massimi valori che ispirano la tua vita. Un approccio dialogico, relazionale, generativo, applicato alla vita quotidiana, che accompagna e sostiene la tua evoluzione e la strada della massima espressione di te. Pensare bene per vivere bene. Agire bene per creare valore. Fare le scelte giuste, capire quali siano, impegnarti per raggiungerle. Come dare il meglio di ...
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IPERTENSIONE, CUORE A RISCHIO PER I GIOVANI. MICROCALCIFICAZIONI E TUMORE AL SENO. IL SESSO NON E’ AFFARE SOLO PER GIOVANI
MP3•Jakson koti
Manage episode 378093281 series 3504186
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CUORE, PRESSIONE ALTA DA GIOVANI. 1 SU 10 RISCHIA INFARTO O ICTUS PRIMA DELLA PENSIONE
Un infarto a 50 anni, un ictus ancora prima di andare in pensione: è il destino che aspetta chi ha la pressione alta già a 18 anni, stando a un ampio studio svedese appena pubblicato sugli Annals of Internal Medicine secondo cui essere ipertesi in tarda adolescenza aumenta considerevolmente il rischio cardiovascolare da adulti. Un problema che riguarda tanti italiani: si stima che quasi 2 milioni di under 35 abbiano già i valori di pressione alterati, spesso senza saperlo e in gran parte dei casi per colpa di uno stile di vita sbagliato fatto di dieta scorretta, sedentarietà, fumo e alcol. Così, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore 2023, gli esperti della Società Italiana di Cardiologia (SIC) raccomandano di iniziare a misurare la pressione già da adolescenti, per prendersi cura della salute cardiovascolare e restare in salute a lungo: una diagnosi precoce dell’ipertensione può consentire un cambio di rotta tempestivo nelle abitudini e può salvare letteralmente la vita. L’ipertensione arteriosa in età adolescenziale e giovanile sta riscuotendo una preoccupazione sempre maggiore per le ripercussioni che essa può avere per la salute da adulti. Anche bambini o adolescenti con valori elevati di pressione hanno una grande probabilità di diventare ipertesi nell’età adulta e pertanto essere a rischio più elevato per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.
MICROCALCIFICAZIONI DEL SENO, NON TUTTE SONO CORRELATE ALL’INSORGENZA DEL TUMORE
Le microcalcificazioni, piccoli depositi di calcio, che si formano nel tessuto mammario e che possono essere rilevati alla mammografia, sono spesso, ma non sempre, un segnale di allarme per la presenza di un tumore al seno. E la relazione fra microcalcificazioni e tumore non è stata mai chiarita. Ci riesce uno studio pubblicato, sulla rivista Cancer Communication, frutto della collaborazione tra i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri, in collaborazione con colleghi dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie e dell’Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche e del Paul Scherrer Institute in Svizzera. I ricercatori hanno scoperto infatti che la relazione tra le microcalcificazioni e il tumore è legata alla presenza di un particolare minerale chiamato whitlockite, che è ricco di magnesio e che si trova nelle microcalcificazioni solo in assenza del tumore. I ricercatori hanno usato tecniche avanzate di spettroscopia, per analizzare le microcalcificazioni prelevate da pazienti affette da tumore al seno. Hanno confrontato i campioni con quelli di donne sane e hanno osservato che nei tessuti tumorali la whitlockite era quasi assente, mentre nei tessuti sani era abbondante. Questo suggerisce che il tumore al seno ha la capacità di alterare il metabolismo del calcio e del magnesio nel tessuto mammario, influenzando la formazione delle microcalcificazioni, eliminando la whitlockite e rendendole più dure, cosa che le rende in grado di stimolare ancora di più la crescita del tumore.
IL SESSO NON E' AFFARE SOLO PER GIOVANI MA IDEA METTE A DISAGIO
“Lo zoccolo duro di chi ancora avverte disagio di fronte alla foto di due anziani in atteggiamenti amorosi resiste e aumenta quando le persone osservate sono dello stesso sesso. La buona notizia è che non si tratta della maggioranza ed è minoritaria anche la quota di coloro che pensano ancora al sesso come a un 'affare per giovani”. Lo affermano i risultati dell'indagine online, svolta dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica sulla sessualità nella terza età, in occasione della decima edizione della Settimana del Benessere Sessuale (SBS), in programma in tutta Italia dal 25 settembre al 1 ottobre 2023. Più della metà di coloro che hanno risposto si dichiara soddisfatto della propria sessualità. Il 50% delle persone confessa che qualche volta si dice eccitato da pensieri intensi ed erotici, mentre il 40% spesso; il 19% sperimenta fantasie sessuali più volte in una settimana e il 7% dice ogni giorno. Sono pochissimi (2,7%) i partecipanti all'indagine che ritengono l'attività sessuale delle persone anziane un sintomo di morbosità. La stragrande maggioranza dei partecipanti all'indagine crede che la sessualità nella terza età non sia un affare esclusivo dei più giovani.
Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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Un infarto a 50 anni, un ictus ancora prima di andare in pensione: è il destino che aspetta chi ha la pressione alta già a 18 anni, stando a un ampio studio svedese appena pubblicato sugli Annals of Internal Medicine secondo cui essere ipertesi in tarda adolescenza aumenta considerevolmente il rischio cardiovascolare da adulti. Un problema che riguarda tanti italiani: si stima che quasi 2 milioni di under 35 abbiano già i valori di pressione alterati, spesso senza saperlo e in gran parte dei casi per colpa di uno stile di vita sbagliato fatto di dieta scorretta, sedentarietà, fumo e alcol. Così, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore 2023, gli esperti della Società Italiana di Cardiologia (SIC) raccomandano di iniziare a misurare la pressione già da adolescenti, per prendersi cura della salute cardiovascolare e restare in salute a lungo: una diagnosi precoce dell’ipertensione può consentire un cambio di rotta tempestivo nelle abitudini e può salvare letteralmente la vita. L’ipertensione arteriosa in età adolescenziale e giovanile sta riscuotendo una preoccupazione sempre maggiore per le ripercussioni che essa può avere per la salute da adulti. Anche bambini o adolescenti con valori elevati di pressione hanno una grande probabilità di diventare ipertesi nell’età adulta e pertanto essere a rischio più elevato per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.
MICROCALCIFICAZIONI DEL SENO, NON TUTTE SONO CORRELATE ALL’INSORGENZA DEL TUMORE
Le microcalcificazioni, piccoli depositi di calcio, che si formano nel tessuto mammario e che possono essere rilevati alla mammografia, sono spesso, ma non sempre, un segnale di allarme per la presenza di un tumore al seno. E la relazione fra microcalcificazioni e tumore non è stata mai chiarita. Ci riesce uno studio pubblicato, sulla rivista Cancer Communication, frutto della collaborazione tra i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri, in collaborazione con colleghi dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie e dell’Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche e del Paul Scherrer Institute in Svizzera. I ricercatori hanno scoperto infatti che la relazione tra le microcalcificazioni e il tumore è legata alla presenza di un particolare minerale chiamato whitlockite, che è ricco di magnesio e che si trova nelle microcalcificazioni solo in assenza del tumore. I ricercatori hanno usato tecniche avanzate di spettroscopia, per analizzare le microcalcificazioni prelevate da pazienti affette da tumore al seno. Hanno confrontato i campioni con quelli di donne sane e hanno osservato che nei tessuti tumorali la whitlockite era quasi assente, mentre nei tessuti sani era abbondante. Questo suggerisce che il tumore al seno ha la capacità di alterare il metabolismo del calcio e del magnesio nel tessuto mammario, influenzando la formazione delle microcalcificazioni, eliminando la whitlockite e rendendole più dure, cosa che le rende in grado di stimolare ancora di più la crescita del tumore.
IL SESSO NON E' AFFARE SOLO PER GIOVANI MA IDEA METTE A DISAGIO
“Lo zoccolo duro di chi ancora avverte disagio di fronte alla foto di due anziani in atteggiamenti amorosi resiste e aumenta quando le persone osservate sono dello stesso sesso. La buona notizia è che non si tratta della maggioranza ed è minoritaria anche la quota di coloro che pensano ancora al sesso come a un 'affare per giovani”. Lo affermano i risultati dell'indagine online, svolta dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica sulla sessualità nella terza età, in occasione della decima edizione della Settimana del Benessere Sessuale (SBS), in programma in tutta Italia dal 25 settembre al 1 ottobre 2023. Più della metà di coloro che hanno risposto si dichiara soddisfatto della propria sessualità. Il 50% delle persone confessa che qualche volta si dice eccitato da pensieri intensi ed erotici, mentre il 40% spesso; il 19% sperimenta fantasie sessuali più volte in una settimana e il 7% dice ogni giorno. Sono pochissimi (2,7%) i partecipanti all'indagine che ritengono l'attività sessuale delle persone anziane un sintomo di morbosità. La stragrande maggioranza dei partecipanti all'indagine crede che la sessualità nella terza età non sia un affare esclusivo dei più giovani.
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CUORE, PRESSIONE ALTA DA GIOVANI. 1 SU 10 RISCHIA INFARTO O ICTUS PRIMA DELLA PENSIONE
Un infarto a 50 anni, un ictus ancora prima di andare in pensione: è il destino che aspetta chi ha la pressione alta già a 18 anni, stando a un ampio studio svedese appena pubblicato sugli Annals of Internal Medicine secondo cui essere ipertesi in tarda adolescenza aumenta considerevolmente il rischio cardiovascolare da adulti. Un problema che riguarda tanti italiani: si stima che quasi 2 milioni di under 35 abbiano già i valori di pressione alterati, spesso senza saperlo e in gran parte dei casi per colpa di uno stile di vita sbagliato fatto di dieta scorretta, sedentarietà, fumo e alcol. Così, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore 2023, gli esperti della Società Italiana di Cardiologia (SIC) raccomandano di iniziare a misurare la pressione già da adolescenti, per prendersi cura della salute cardiovascolare e restare in salute a lungo: una diagnosi precoce dell’ipertensione può consentire un cambio di rotta tempestivo nelle abitudini e può salvare letteralmente la vita. L’ipertensione arteriosa in età adolescenziale e giovanile sta riscuotendo una preoccupazione sempre maggiore per le ripercussioni che essa può avere per la salute da adulti. Anche bambini o adolescenti con valori elevati di pressione hanno una grande probabilità di diventare ipertesi nell’età adulta e pertanto essere a rischio più elevato per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.
MICROCALCIFICAZIONI DEL SENO, NON TUTTE SONO CORRELATE ALL’INSORGENZA DEL TUMORE
Le microcalcificazioni, piccoli depositi di calcio, che si formano nel tessuto mammario e che possono essere rilevati alla mammografia, sono spesso, ma non sempre, un segnale di allarme per la presenza di un tumore al seno. E la relazione fra microcalcificazioni e tumore non è stata mai chiarita. Ci riesce uno studio pubblicato, sulla rivista Cancer Communication, frutto della collaborazione tra i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri, in collaborazione con colleghi dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie e dell’Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche e del Paul Scherrer Institute in Svizzera. I ricercatori hanno scoperto infatti che la relazione tra le microcalcificazioni e il tumore è legata alla presenza di un particolare minerale chiamato whitlockite, che è ricco di magnesio e che si trova nelle microcalcificazioni solo in assenza del tumore. I ricercatori hanno usato tecniche avanzate di spettroscopia, per analizzare le microcalcificazioni prelevate da pazienti affette da tumore al seno. Hanno confrontato i campioni con quelli di donne sane e hanno osservato che nei tessuti tumorali la whitlockite era quasi assente, mentre nei tessuti sani era abbondante. Questo suggerisce che il tumore al seno ha la capacità di alterare il metabolismo del calcio e del magnesio nel tessuto mammario, influenzando la formazione delle microcalcificazioni, eliminando la whitlockite e rendendole più dure, cosa che le rende in grado di stimolare ancora di più la crescita del tumore.
IL SESSO NON E' AFFARE SOLO PER GIOVANI MA IDEA METTE A DISAGIO
“Lo zoccolo duro di chi ancora avverte disagio di fronte alla foto di due anziani in atteggiamenti amorosi resiste e aumenta quando le persone osservate sono dello stesso sesso. La buona notizia è che non si tratta della maggioranza ed è minoritaria anche la quota di coloro che pensano ancora al sesso come a un 'affare per giovani”. Lo affermano i risultati dell'indagine online, svolta dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica sulla sessualità nella terza età, in occasione della decima edizione della Settimana del Benessere Sessuale (SBS), in programma in tutta Italia dal 25 settembre al 1 ottobre 2023. Più della metà di coloro che hanno risposto si dichiara soddisfatto della propria sessualità. Il 50% delle persone confessa che qualche volta si dice eccitato da pensieri intensi ed erotici, mentre il 40% spesso; il 19% sperimenta fantasie sessuali più volte in una settimana e il 7% dice ogni giorno. Sono pochissimi (2,7%) i partecipanti all'indagine che ritengono l'attività sessuale delle persone anziane un sintomo di morbosità. La stragrande maggioranza dei partecipanti all'indagine crede che la sessualità nella terza età non sia un affare esclusivo dei più giovani.
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MICROCALCIFICAZIONI DEL SENO, NON TUTTE SONO CORRELATE ALL’INSORGENZA DEL TUMORE
Le microcalcificazioni, piccoli depositi di calcio, che si formano nel tessuto mammario e che possono essere rilevati alla mammografia, sono spesso, ma non sempre, un segnale di allarme per la presenza di un tumore al seno. E la relazione fra microcalcificazioni e tumore non è stata mai chiarita. Ci riesce uno studio pubblicato, sulla rivista Cancer Communication, frutto della collaborazione tra i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri, in collaborazione con colleghi dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie e dell’Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche e del Paul Scherrer Institute in Svizzera. I ricercatori hanno scoperto infatti che la relazione tra le microcalcificazioni e il tumore è legata alla presenza di un particolare minerale chiamato whitlockite, che è ricco di magnesio e che si trova nelle microcalcificazioni solo in assenza del tumore. I ricercatori hanno usato tecniche avanzate di spettroscopia, per analizzare le microcalcificazioni prelevate da pazienti affette da tumore al seno. Hanno confrontato i campioni con quelli di donne sane e hanno osservato che nei tessuti tumorali la whitlockite era quasi assente, mentre nei tessuti sani era abbondante. Questo suggerisce che il tumore al seno ha la capacità di alterare il metabolismo del calcio e del magnesio nel tessuto mammario, influenzando la formazione delle microcalcificazioni, eliminando la whitlockite e rendendole più dure, cosa che le rende in grado di stimolare ancora di più la crescita del tumore.
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“Lo zoccolo duro di chi ancora avverte disagio di fronte alla foto di due anziani in atteggiamenti amorosi resiste e aumenta quando le persone osservate sono dello stesso sesso. La buona notizia è che non si tratta della maggioranza ed è minoritaria anche la quota di coloro che pensano ancora al sesso come a un 'affare per giovani”. Lo affermano i risultati dell'indagine online, svolta dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica sulla sessualità nella terza età, in occasione della decima edizione della Settimana del Benessere Sessuale (SBS), in programma in tutta Italia dal 25 settembre al 1 ottobre 2023. Più della metà di coloro che hanno risposto si dichiara soddisfatto della propria sessualità. Il 50% delle persone confessa che qualche volta si dice eccitato da pensieri intensi ed erotici, mentre il 40% spesso; il 19% sperimenta fantasie sessuali più volte in una settimana e il 7% dice ogni giorno. Sono pochissimi (2,7%) i partecipanti all'indagine che ritengono l'attività sessuale delle persone anziane un sintomo di morbosità. La stragrande maggioranza dei partecipanti all'indagine crede che la sessualità nella terza età non sia un affare esclusivo dei più giovani.
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